Facendo un’ammissione non così tanto scioccante, Papa Francesco ha annunciato al mondo che i preti ora hanno il diritto di assolvere le donne che hanno abortito e di perdonarle per il loro peccato a patto che siano pentite.
Capisci? Il Papa ha il potere di dire ai preti che da questo momento hanno l’autorità di perdonare il peccato dell’aborto! E dicono che questo papa sia umile!
Sono cresciuto a Roma e ho potuto osservare persone che pregavano mentre salivano la scala santa o aspettavano in fila per poter confessare i loro peccati ad altri uomini. Tutto questo, oltre a molte altre cose simili, mi ha portato a soffrire profondamente per coloro che fanno parte della Chiesa Cattolica Romana. Qualsiasi religione costruita sulle spalle dei poveri e che appoggi l’idea di una giustizia basata sulle opere dovrebbe portare lacrime e preoccupazione a coloro che hanno sperimentato la vera grazia. È importante che noi, come credenti, comprendiamo veramente perché la confessione cattolica non sia biblica, non solo per avere la meglio in una discussione ma per la salvezza delle anime. Ecco perciò cinque problemi della confessione cattolica romana.
1- I sacerdoti non possono vedere cosa c’è nel cuore
È affascinante leggere le storie di Saul e Davide. La maggior parte delle persone giudicherebbero molto simili le confessioni che i due re fecero dopo essere stati rimproverati da un profeta del Signore. Uno di loro disse: “Ora quindi, per favore perdonami i miei peccati e ritorna con me, perché io possa adorare il Signore”. L’altro, invece: “Ho peccato contro il Signore”. Si potrebbe anche dire che la confessione di Saul fosse meglio formulata, ma alla fine entrambi i profeti erano venuti con un messaggio chiaro da parte di Dio che aveva scrutato i loro cuori e sapeva quale dei due re fosse sinceramente pentito. I preti non possono vedere cosa ci sia nel cuore dell’uomo e non sono sicuramente dei buoni giudici della sincerità di un ravvedimento; anche se fossero in grado di leggere la menzogna negli occhi dei fedeli, la sostanza non cambierebbe e ci sarebbe semplicemente qualche dovere da espletare, ad esempio qualche preghiera da recitare per potersi purificare. L’uomo non è un buon giudice di ciò che accade nel cuore di qualcuno e certamente non è un buon giudice di quanto malvagio sia il peccato poiché amiamo minimizzarne la gravità e invece preferiamo magnificare la bontà dell’uomo.
2 – Solo Dio può perdonare il peccato
I farisei odiavano il fatto che Gesù perdonasse il peccato (Mt 9: 3). Sapevano che era qualcosa che solo il creatore dell’universo era autorizzato a fare. Quando Gesù guarì l’uomo paralitico, i farisei erano pronti a linciarlo per aver detto che era perdonato del suo peccato. È incredibile che il Papa
possa pensare di avere il potere di assolvere qualcuno dal peccato, di dargli qualche opera da compiere e così di mandarlo via totalmente assolto dal peccato. L’unico che abbia il potere di perdonare il peccato è Dio stesso (1 Giovanni 1: 9), e per fortuna non lascia a noi il compito di giudicare se qualcuno meriti o meno il perdono.
3 – Incoraggia false professioni di fede
Dopo aver parlato con molti cattolici è affascinante vedere quanti ripongano la loro fiducia in tre cose per la propria salvezza: il battesimo, la messa e infine la confessione. L’idea che si possa andare e confessare il proprio peccato in cambio di un paio di Ave Maria e del sincero dispiacere per il peccato, non fa che diffondere un modo di pensare distorto: il peccato non sembra così grave ed è superabile con le proprie opere. Non bastano alcune Ave Maria per compensare la colpa dell’aborto; un migliaio non basterebbero. Ci vuole il sangue versato di Cristo, un vero ravvedimento dai peccati e una sincera richiesta di perdono. È necessario un cuore che odia il peccato e riconosce di meritarsi l’inferno.
4 – Fomenta il peccato
Le conseguenze di tutto ciò sono chiare: un sistema che minimizza e svilisce la vera confessione crea gente indurita nel proprio peccato. Piuttosto che parlare con Dio, si parla a un essere umano che ascolta le confessioni della gente tutto il giorno, di solito non può vedere la faccia di chi parla e dà qualche piccolo compito da svolgere per ottenere il perdono. Parlando del vangelo e del problema del peccato, decine di cattolici mi hanno detto: “Andrò semplicemente a confessarmi dal prete la settimana prossima”. Ogni volta che si minimizza il peccato fino al punto che non è più fonte di dannazione, ma è scontabile al purgatorio o compensabile con determinate opere, lo si sta di fatto fomentando e perpetrando. Quando al momento della tentazione si pensa semplicemente “Posso anche cedere tanto basterà che mi confessi al prete più tardi e starò bene”, ecco che si crea un sistema che non fa che produrre sempre più peccato.
5 – Manda la gente all’inferno
Infine, la confessione dei cattolici induce a minimizzare il peccato e a credere in un sistema piuttosto che in un Salvatore. Scoraggia le persone dal parlare all’unico che può perdonarle, incoraggiandole piuttosto a rivolgersi a un impostore che vende solo fumo. Il mio cuore si spezza per coloro che sono coinvolti in questa menzogna; molte volte ho versato lacrime mentre camminavo in “chiese”, vedendo le persone in fila davanti ai confessionali che stavano per ricevere soluzioni mondane facili per risolvere reati che meritano di esseri puniti per l’eternità, senza che venga mai loro spiegata la realtà dell’inferno e della dolce grazia di Gesù Cristo. È fondamentale che come credenti conosciamo
la differenza tra il vero vangelo e quello falso in modo che possiamo condurre le persone a una relazione salvifica con il loro creatore piuttosto che a una religione basata sulle opere.
Spero che un articolo come questo non ci porti a darci una pacca sulle spalle, ma che piuttosto ogni credente sia grato perché ha potuto conoscere la verità e senta l’incredibile bisogno di condividere la propria fede con gli altri. Ecco un articolo che potrebbe aiutarci a farlo.

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